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The Lady: quando il trash diventa cult


Forse non avete ancora percepito la rivoluzione nel mondo delle web series che sta avvenendo proprio in Italia.
Se pensavate che il fondo dell'italiana dignità l'avessero raschiato via i fratelli Vanzina, sbagliavate.
E di grosso.
Vuol dire che vi siete persi quell'incredibile perla trash che è The Lady.
Scritto, diretto, girato e montato da Lory del Santo.
Lei che come poche sa cogliere la fuggevolezza dell'attimo che separa il tamarro dal suo prossimo selfie in palestra.

Diciamocelo, il vero punto di forza è la sceneggiatura: di fatto, tra un dialogo in stile "Ammazza, ma chi è quella bonazza?" e " ammazza quanto sei alta, ma che sei 'na giraffa!", vengono inseriti ambigui, quanto fuori luogo, aforismi in genere pensati dalla protagonista del tipo: "Ma perché l’amore non è vero, sincero, semplice, perché sono infelice? Io odio la violenza”.
Per farla breve, la serie (10 episodi di ben 10 minuti ciascuno!) ruota intorno alla misteriosa vita di The Lady, una seducente quanto "profonda" ragazza che dopo la scomparsa del suo ricchissimo marito si trova a gestire un immenso capitale.
Attorniata da ipertrofici bellimbusti che ambiscono solo al suo impero, la povera Lady, tra un flirt e l'altro, si ritrova nelle più svariate capitali europee a partorire, tra sé e sé, pensieri profondi più del mare.

Parte del successo della serie è dovuto a Costantino Vitigliano che dopo la  dura gavetta a "Uomini e Donne" e la magistrale interpretazione nel capolavoro "Troppo Belli", da conferma della sua maturazione artistica.
Costa, avevamo sempre fatto il tifo per la tua definitiva consacrazione!

Ma quella che sembra una semplice e lineare storia d'amore si intreccia in groviglio di trame di così alta complessità da non riuscire a seguirle.
Interpretazioni da premio Omar come non si sono mai viste, una Natalia Bush in stato di grazia, un Samir discriminato come neanche la Lega sarebbe in grado di fare, una precisione documentaristica alla Micheal Moore.
La cura del dettaglio della Signora Del Santo è palpabile nella scelta delle eleganti comparse, mai casuali, mai vestite, mai prive di una massa muscolare superiore al 95% inversamente proporzionale alla loro massa celebrale e pilifera.
Cammeo d'autore: Guendalina Canessa, astro discendente del panorama internazionale.
Forse, Lory si fa prendere la mano e pigia con troppa veemenza il tasto dello zoom, creando un effetto sbarazzino e coinvolgente.
Se in Utopia il colore ricorrente è il giallo, in The lady sicuramente il blu regna sovrano: allucinati filtri azzurrini ci accompagnano nel visionario mondo di Lory.
Che ci sia un interessamento della HBO?
Non mi sorprenderei se ne comprasse i diritti di qui a breve.
Da segnalare l'umiltà della regista che, per evitare i troppi complimenti, ha bloccato i commenti su youtube.

Ecco un condensato di perle di saggezza tratte direttamente dalla serie:

- "Lo sai sono fatta così, mi piace flirtare con gli uomini, ma non ti tradirei mai."
- "Lona ma cos'è per te l'amore?" "...Frammenti di tante emozioni..." “Ho sempre avuto paura di vivere, ho toccato il confine del dolore, ma ho anche avuto il coraggio di combattere”

- “Il profumo è l’essenza del desiderio, per un attimo mi fa dimenticare il mondo”
- “Ti sei fatto una bonazza?”-”Sì, compiace i miei istinti animaleschi, ma ti faccio una confidenza: lei per me è solo un gioco”
- “Ma perchè l’amore non è vero, sincero, semplice, perchè sono infelice? Io odio la violenza”
- “Esagerare è una delle mie più grandi qualità”
- “Vago, vago e ti penso, sono persa in questa città, in ogni città. Sono sola con la mia ombra, mi tormento e ti penso, ti vedo ovunque guardo, sei un’ossessione! Ma perché amiamo chi ci fa del male? Ma perché non è facile dimenticarti, Perché? Perché?”

- “Che galline che siete. Invece di guardare un uomo virtuale, guardate un uomo vero”.

Ma lasciamo che sia The Lady a parlare, ecco a voi il primo episodio:





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