Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2014

LOLITA – di Adrian Lyne ovvero: apologia della pedofilia o semplice remake?

"La guardai, la guardai, ed ebbi la consapevolezza, chiara come quella di dover morire, di amarla più di qualsiasi cosa avessi mai visto o potuto immaginare.  Di lei restava soltanto l'eco di foglie morte, della ninfetta che avevo conosciuto, ma io l'amavo, questa Lolita pallida e contaminata, gravida del figlio di un altro.  Poteva anche sbiadire e avvizzire, non mi importava. Anche così sarei impazzito di tenerezza, alla sola vista del suo caro viso!" Di Giuseppe Fasano. E’ la storia del professor Humbert che, in cerca di una villeggiatura per il periodo estivo, trova dimora presso una signora, interpretata da Melanie Griffith.  Il professore si invaghisce però della figlia quattordicenne della proprietaria e, per stare accanto alla giovane Lolita, arriva addirittura a sposarne la madre. Dopo la morte di quest’ultima, in circostanze tragiche e grottesche, il professor Humbert porta Lolita via con sé in un viaggio per gli Stati Uniti. Finché questa er

Il lato positivo - Silver Lining Playbook

Sai cosa farò? Prenderò tutta questa negatività e la userò come carburante per trovare il lato positivo! È questo che farò! E non è una stronzata, non è una stronzata. Ci vuole impegno! Pat Solatano (Bradley Cooper) torna a casa dall'ospedale con una diagnosi di bipolarismo, scoppiato furentemente con la scoperta del tradimento della moglie e il conseguente pestaggio dell'amante.  Un'ordinanza restrittiva gli impedisce, adesso, di avvicinarsi alla casa coniugale, alla moglie e alla scuola dove entrambi insegnavano.  Ma Pat non si da per vinto, vive nel passato, non riesce ad accettare la rottura con quell'idillio d'amore in cui ancora crede fermamente: legge tutti i libri che la moglie assegna ai ragazzi, fa attività fisica in modo maniacale per rimettersi in sesto per lei, urlando a tutti "sono positivo! sono positivo!", ma ancora scatta con violenza al suono della canzone del suo matrimonio (la stessa che suonava in casa sua quando scopre l

I TRE DELL’OPERAZIONE DRAGO (1973), di Robert Clouse, sceneggiatura di Bruce Lee

“ E' come un dito puntato verso il cielo...e non guardare il dito o perderai tutta la celestialità della scena!” (recensione di Giuseppe Fasano ) Bruce Lee, americano di nascita ma cinese di origine, considerato il padre del Jeet Kun Do e, in un certo senso anche delle odierne MMA (ma qui apriremmo un altro dibattito che esula dal tema principale di questo blog) fu anche attore eccellente e regista talentuoso. Dopo aver chiuso volontariamente le sue tre scuole di Kung Fu in America (dove si faceva pagare a “peso d’oro” per le sue preziose lezioni, annoverando tra i suoi allievi attori del calibro di Steve Mc Queen e James Coburn – con quest’ultimo avrebbe dovuto girare un film, visitando persino insieme la Thailandia per individuare la giusta location – ma non se ne fece nulla), decise di dedicarsi completamente al cinema dopo il successo de “l’Urlo di Chen terrorizza l’occidente” (1972), in parte girato a Roma (sapete, quel film con il combattimento finale con Chuc